domenica, ottobre 05, 2008

Crest nuova portaeromobili Cavour


Il nome e la storia.

La portaerei “Cavour” è la terza Unità della M.M.I. a fregiarsi del nome dell’illustre statista. Le precedenti Unità sono state:
Nave da trasporto di 1ª classe (1885-1894);
Corazzata: varata nel 1911, ricostruita tra il 1933 ed il 1937, prese parte al secondo conflitto mondiale. Dopo l’affondamento ad opera degli Inglesi durante la notte di Taranto del 1940, fu riallestita a Trieste nel 1941. Rimase nel quadro del naviglio militare sino al 1947.
L’attuale Unità è il risultato di un progetto sancito tramite un contratto tra la Direzione Generale degli Armamenti Navali (NAVARM) e la Fincantieri, firmato nel novembre del 2000.
La costruzione ha avuto inizio nel cantiere di Riva Trigoso (GE) il 17 luglio del 2001. A causa delle dimensioni dell’Unità, la stessa è stata realizzata in due distinti tronconi saldati successivamente ed in particolare la parte prodiera ai cantieri del Muggiano (SP) e la parte di poppa a Riva Trigoso.
Il varo, della sola parte poppiera, è avvenuto il 20 luglio del 2004 nel cantiere navale genovese alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Successivamente, lo scafo varato, è stato trasferito a Muggiano per essere unito alla parte prodiera, momento che ha segnato la fine della prima fase di impostazione dell’Unità.
Le prove in mare sono iniziate il 18 dicembre 2006, mentre la consegna alla Marina Militare è avvenuta il 27 marzo 2008.
Per la Marina Militare si tratta di un progetto ambizioso e unico nel suo genere in virtù del fatto che è la prima nave che viene classificata, sin dalla consegna, quale portaerei (CVH).
L’esigenza operativa alla quale risponde l’interesse della Marina Militare di dotarsi del Cavour è quella di disporre di uno strumento navale con elevate capacità di Comando e Controllo per operazioni interforze e internazionali, caratterizzata dal poter assolvere ai diversi compiti nell’ampio spettro di operazioni che interessano lo Stato Maggiore Difesa.
Accanto quindi alla capacità di trasporto di aeromobili, di massima 20 in configurazione mista aerei ed elicotteri, si pone anche l’esigenza di un’unità tipo RO-RO, in grado di ricoverare forze e mezzi anfibi, proiettare le stesse e fornire supporto su terra dal mare.
Questo scopo sottolinea la tipologia di operazioni che hanno delineato l’impiego delle forze armate nell’ultimo decennio, sempre più orientate in un contesto non solo joint (forze armate diverse dello stesso Stato che operano in sinergia), ma anche combined (forze armate di diversi Stati impegnate fianco a fianco).
Quindi si prospetta un profilo di impiego dell’Unità che può spaziare in campo nazionale ed internazionale, dall’assistenza e la protezione di connazionali o di governi amici sulla base di accordi, fino ad arrivare ad operazioni si supporto alla pace o interventi in attuazione di risoluzioni ONU o accordi internazionali.(fonte http://www.marina.difesa.it/)
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